DISCORSO PRONUNCIATO DA ILARIA NOTARI IL 7 OTTOBRE 2022 IN OCCASIONE DELLA COMMEMORAZIONE DELL’ECCIDIO DI BRISSAGO VALTRAVAGLIA CON LA PARTECIPAZIONE DEGLI ALUNNI DELLA SCUOLA MEDIA DI MESENZANA

Buongiorno ragazzi,

siamo qui oggi per ricordare quei cinque partigiani che il 7 ottobre del 1944 furono fucilati al cimitero di Brissago Valtravaglia, dove oggi ci troviamo. Gianpiero, Dante, Flavio, Luigi e Sergio, sono questi i nomi di chi oggi siamo qui a commemorare, ma soprattutto ringraziare. Ringraziare per averci donato la libertà, la libertà di scegliere, la libertà di vivere. Una libertà che a noi sembra scontata, che ci è stata concessa, con cui siamo nati. Ma non è sempre stato così. Questa libertà che crediamo ci sia dovuta è in realtà frutto di morti, impegno e dolore di uomini e donne che hanno combattuto per conquistarla. È grazie a loro che possiamo esercitarla, e di questo dobbiamo fare memoria. Noi questo dobbiamo dircelo. Dobbiamo raccontarlo.

FARE MEMORIA

Sarò molto chiara con voi perché in fondo, si sa, la nostra generazione va dritta al punto ed è per questo che ci tengo a dire che è sì fondamentale fare “memoria della memoria” ma lo è altrettanto studiare, per capire cosa è successo. Esiste una parte del nostro paese che è rimasta estranea, se non addirittura ostile, nei confronti della Resistenza, poiché qualcuno ha imparato dalle proprie famiglie, ma non solo, che “il fascismo non è poi così male”. E questa parte del mondo, del paese pensa anche che la Resistenza sia una “cosa dei comunisti”.

BELLA CIAO

E un fatto recentemente accaduto racconta esattamente ciò che di cui stiamo parlando. In questa cortissima campagna elettorale ci è stato qualcuno che si è permesso di considerare “Bella Ciao” una canzone comunista. Ma “Bella Ciao” ragazzi, racconta di un uomo che una mattina si sveglia, scopre che il suo paese è stato invaso da un esercito straniero e decide di sacrificare la propria vita combattendo per liberare il suo Paese. “Bella ciao” racconta la vita di questi uomini che oggi siamo qui a commemorare, di partigiani e non di comunisti.

LA RESISTENZA

I partigiani combatterono per la Resistenza. E la Resistenza fu diretta e organizzata da partiti di sinistra, centro e destra. E l’ignoranza comune, a questo punto, potrebbe dire: “Be’ ma se era una canzone antifascista allora era una canzone comunista”. No, perché, ragazzi, l’opposto del Fascismo non è il comunismo, l’opposto del fascismo è la democrazia e questa, insieme alla memoria e alla libertà, è la cosa più importante che abbiamo, è la cosa più importante per cui noi oggi dobbiamo continuare a lottare, perché non ci venga tolta. Questa è la nostra resistenza.

OGGI, PIU’ CHE MAI É IMPORTANTE RICORDARE

Oggi più che mai che dovremmo soffermarci a riflettere su quanto detto, a commemorare e ricordare. Oggi, dopo più di due anni di pandemia, oggi dove i governi fanno sempre più fatica a rappresentarci, oggi dove il mondo che conosciamo sta per essere completamente spazzato via da fenomeni metereologici e calamità naturali sempre più importanti causati dal cambiamento climatico, oggi che la socialità, il volersi aiutare e il ricordare, sembrano valori sempre più fluidi, in una società di “non luoghi”.

RESISTERE PER VIVERE

Mi piace credere che quei partigiani che oggi stiamo ricordando, abbiano voluto restare fedeli alla vita, e proprio per questo aver quindi voluto sacrificare la loro vita stessa per gli altri, anche per noi. “Fare la Resistenza in fondo ha voluto dire proprio questo: resistere per vivere, tenere duro, combattere, ribellarsi, riuscire a farcela. E loro ce l’hanno fatta, donne e uomini irriducibili, fatti di carne resistente, carne buona per faticare, per camminare, per saltare, per sparare – perché è stato anche questo - per dare tutto, anche la loro vita perché la Vita dopo di loro continuasse”. Ah, e a proposito di “Bella Ciao”, se vi reputate democratici e antifascisti non preoccupatevi, cantatela a pieni polmoni: state celebrando la Libertà di tutti i popoli del mondo.